STORIA DEL KARATE Il karate si è sviluppato ad Okinawa, isola dell'arcipelago giapponese, fra il sedicesimo ed il diciannovesimo secolo, come evoluzione di tecniche di combattimento cinesi. L'arte cinese del combattimento fu introdotta a Okinawa attraverso alcuni abitanti di Okinawa che fecero viaggi commerciali al Sud della Cina ed esperti cinesi sconosciuti residenti a Okinawa. La prima figura riconosciuta ufficialmente a Okinawa fu Tode Sakugawa (1733-1815), che insegnò l’arte nella regione “Shuri” dell’isola. Tra i suoi allievi vi fu Sokon Matsumura (1792-1896), maestro di spada e guardia del re nella città di Shuri, che divenne l’esperto più in vista di Okinawa. Il suo contributo consistette nel sistematizzare l'arte segreta di Okinawa (to-de) e d’integrarla con l'arte cinese del combattimento e l'arte giapponese della spada. Le scuole in questo periodo erano espressione dei rispettivi tre maggiori villaggi dell'isola: la scuola Shuri-Te di Sokon Matsumura, la scuola Tomari-Te di Kosaku Matsumora, la scuola Naha-Te di Kanruo Higaonna (1845-1916). Si usa questo metodo di classificazione perché inizialmente certi kata erano praticati in una città piuttosto che in un'altra, ma esistono varie eccezioni a questa regola: una è che alcuni kata non si prestano a questo tipo di classificazione, poiché non hanno caratteristiche che li colleghino strettamente alle tre città summenzionate, in altri casi lo stesso kata, era studiato in più di una città con delle varianti che caratterizzavano quella scuola. Si ebbe così uno sviluppo dei kata secondo una suddivisione geografica, che influenzò le varie tecniche, secondo le tipologia del luogo. A quei tempi l'allenamento consisteva nella ripetizione senza fine di un ristretto numero di kata; la regola di Anko Azato (1827-1906) era "un kata in tre anni": il primo anno per capire i movimenti esterni, il secondo per capire gli spostamenti e il terzo per sviluppare le sensazioni interne. Non c'era allenamento di gruppo, ma il maestro insegnava individualmente e aveva pochissimi allievi. Tecniche e allenamenti erano mantenuti segreti, allenandosi di notte nei boschi e senza fare rumore. Degli allievi di Higaonna furono: Miyagi Choyun (1888-1953), che poi fondò lo stile Goju-ryu, erede fedele dell'arte cinese. Il nome di questa scuola significa "forza-go- e cedevolezza-ju-" e riprende il terzo precetto del Bubishi, il libro tradizionale del Naha-Te creato nel XIX da Sokon Matsumura e Kosaku Matsumora. Mabuni Kenwa (1889-1952), allievo anche di A. Itosu, che fondò lo stile Shito-ryu. Il nome di questa scuola significa "la scuola nata dai due maestri Itosu e Higaonna". Degli allievi di Matsumura furono: Anko Asato (1828-1906), Anko Itosu (1830-1915). Anko Itosu e i suoi allievi Kentsu Yabu (1866-1937), Chomo Hanashiro (1869-1945), Chotoku Kiyan (1870-1945), realizzeranno la grande svolta della storia del karate, che darà forma al karate moderno come lo conosciamo ai nostri giorni. La sua idea è quella di modificare il karate classico per poterlo diffondere e integrare nel sistema educativo. Il Karate si è sviluppato ad Okinawa, isola dell'arcipelago giapponese, fra il sedicesimo ed il diciannovesimo secolo, come evoluzione di tecniche di combattimento cinesi. L'arte cinese del combattimento fu introdotta a Okinawa attraverso alcuni abitanti di Okinawa che fecero viaggi commerciali al Sud della Cina ed esperti cinesi sconosciuti residenti a Okinawa. La prima figura riconosciuta ufficialmente a Okinawa fu Tode Sakugawa (1733-1815), che insegnò l’arte nella regione “Shuri” dell’isola. Tra i suoi allievi vi fu Sokon Matsumura (1792-1896), maestro di spada e guardia del re nella città di Shuri, che divenne l’esperto più in vista di Okinawa. Il suo contributo consistette nel sistematizzare l'arte segreta di Okinawa (To-de) e d’integrarla con l'arte cinese del combattimento e l'arte giapponese della spada. Le scuole in questo periodo erano espressione dei rispettivi tre maggiori villaggi dell'isola: la scuola Shuri-Te di Sokon Matsumura, la scuola Tomari-Te di Kosaku Matsumora, la scuola Naha-Te di Kanruo Higaonna (1845-1916). Si usa questo metodo di classificazione perché inizialmente certi Kata (forme codificate di movimenti consecutivi) erano praticati in una città piuttosto che in un'altra, ma esistono varie eccezioni a questa regola: una è che alcuni Kata non si prestano a questo tipo di classificazione, poiché non hanno caratteristiche che li colleghino strettamente alle tre città summenzionate, in altri casi lo stesso Kata, era studiato in più di una città con delle varianti che caratterizzavano quella scuola. Si ebbe così uno sviluppo dei Kata secondo una suddivisione geografica, che influenzò le varie tecniche, secondo le tipologia del luogo. A quei tempi l'allenamento consisteva nella ripetizione senza fine di un ristretto numero di Kata; la regola di Anko Azato (1827-1906) era "un Kata in tre anni": il primo anno per capire i movimenti esterni, il secondo per capire gli spostamenti e il terzo per sviluppare le sensazioni interne. Non c'era allenamento di gruppo, ma il maestro insegnava individualmente e aveva pochissimi allievi. Tecniche e allenamenti erano mantenuti segreti, allenandosi in luoghi nascosti e nei boschi, anche di notte senza luce e senza fare rumore per non essere scoperti. Degli allievi di Higaonna furono: · Miyagi Choyun (1888-1953), che poi fondò lo stile Goju-ryu, erede fedele dell'arte cinese. Il nome di questa scuola significa forza (go) e cedevolezza (ju), e riprende il terzo precetto del Bubishi (il libro tradizionale del Naha-Te creato nel XIX da Sokon Matsumura e Kosaku Matsumora). · Mabuni Kenwa (1889-1952), allievo anche di A. Itosu, che fondò lo stile Shito-ryu. Degli allievi di Matsumura furono: · Anko Asato (1828-1906) e Anko Itosu (1830-1915). Anko Itosu e i suoi allievi Kentsu Yabu (1866-1937), Chomo Hanashiro (1869-1945) e Chotoku Kiyan (1870-1945), realizzeranno la grande svolta della storia del Karate, che darà forma al Karate moderno come lo conosciamo ai nostri giorni. La sua idea fu quella di modificare il Karate classico per poterlo diffondere e integrare nel sistema educativo. Nel 1868 inizia in Giappone l’era Meiji, che vede salire sul trono il giovane Mutsu-Hito, con una netta rottura col passato feodale. L’isola di Okinawa smette di essere considerata come una colonia e l’occupazione militare cessa. Nel 1879 Okinawa diventa impero giapponese, con gli stessi diritti e doveri delle altre province del “Sole Levante”. Fu il Maestro Gichin Funakoshi (1868-1957), allievo di Anko Asato e Mabuni Kenwa, che nel 1916 ricevette il compito di fare conoscere l’Okinawa-Te al Giappone… oggi conosciuto come “Karate”. Nel 1901 Anko Itosu e Kentsu Yabu riuscirono a far adottare il Karate nelle scuole come insegnamento di educazione fisica. Furono creati i Pinan, Kata composti da movimenti semplici, il Kata Naifanchi fu scomposto in tre parti, furono fatti cambiamenti nelle tecniche, e venne considerevolmente attenuato l'aspetto combattivo per venire incontro alle esigenze della didattica nelle scuole. Furono anche introdotti quegli aspetti formali dell'allenamento cui siamo abituati oggi, come il fatto di eseguire gli stessi movimenti in gruppo; …tutto ciò fu anche aspramente criticato... Il maestro Kaho Sai (1849-?) disse infatti che: _”Il Karate del maestro Matsumura è autentico, ma quello di Itosu contiene moltissimi errori; gli adepti dello Shuri-Te cominciano a praticare un Karate sbagliato. Non c'è nemmeno più di che discutere su cosa sia il Karate". Per contro, il maestro Gima disse: _"Il maestro Itosu era un creatore, che ha saputo adattare il Karate ai cambiamenti dell'epoca". La genesi degli stili di karate contemporanei comincia in quest'epoca. Dopo gli anni 1950 il Karate è stato inserito nella competizione sportiva, e si sono sviluppate su scala mondiale due correnti di pensiero principali: una puramente sportiva, l'altra legata alla via delle arti marziali come conoscenza e miglioramento di se stessi (Budo). |